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sabato 12 maggio 2012

CUCINOTERAPIA



Due parole sulla CUCINOTERAPIA è un modo per farci riflettere sull'importanza di un atto che compiamo quasi meccanicamente e che invece merita dignità e consapevolezza. Cucinare con o per l'altro cura l'anima, il cuore e la mente.
Riflettete sui benefici dell'atto di cucinare: aumenta l'autostima, aiuta a sedurre, accresce l'intimità fisica e mentale, ci fa sentire efficaci. 
E' una terapia utile per distrarsi, per aumentare la manualità, per allontanare la depressione, per dare sfogo alla creatività, per reintegrarsi, per consolarci, per festeggiare, per fraternizzare. 
Il cibo è un linguaggio che genera emozioni. Cucinare è un atto di generosità. Cucinare diventa quindi un atto profondamente creativo, giocoso, rassicurante, in cui ogni fase della realizzazione di una ricetta diventa un momento prezioso, da godere da soli o condividere con gli altri: preparare gli ingredienti, manipolare la materia, attendere la cottura, assaggiare. 
Fino al momento più bello e più atteso, quello del convivio. 
I ritmi della vita quotidiana ci portano a cucinare sempre meno, a creare piatti sempre più veloci, ricettari che ti promettono un risultato fantastico in dieci minuti, a comprare verdure e ingredienti già lavati, tagliati, conditi, quasi predigeriti. 
Nel tornare a soluzioni essenziali, a cibi semplici e senza componenti chimici, sembra celarsi la volontà di prendersi maggiormente cura di sé e questo trova la sua massima espressione nel ritorno della voglia di cucinare da sé il proprio pasto.

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