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domenica 11 dicembre 2011

AFFAMATI DI EMOZIONI

Testo tratto dal libro di un famoso psichiatra e psicoterapeuta:
C’è un fenomeno, emblematico della nostra epoca, su cui è opportuno soffermarsi. Milioni di italiani seguono quotidianamente col fiato sospeso gli idilli amorosi dei protagonisti delle fiction televisive o dei people show dove persone si incontrano, si lasciano, piangono, si disperano, i reality dove storie individuali assumono dimensioni epiche, o ancora i programmi che propongono fittizie difficoltà in isole lontane. Siamo affamati d’amore, di passione, d’avventura. Ma abbiamo perso la voglia e la capacità di trovarli. Bisognerebbe mettersi in gioco, rompere la routine quotidiana, rinunciare alle sicurezze, in definitiva scardinare equilibri consolidati. Ma noi preferiamo assumere la nostra indispensabile dose di emozioni in maniera virtuale. Cosicchè, quando ne abbiamo avuto abbastanza, possiamo interromperla spegnendo la televisione non amiamo venire scombussolati davvero … La conseguenza è che la fame di vita non viene nutrita adeguatamente e così cresce la fame di cibo. Come le emozioni di cui ci riforniamo sono artificiali, così lo è il cibo che oggi si preferisce: precotto, infarcito di aromi, lontano dalla consistenza e dal sapore originari. Insomma, corpo e pische vengono foraggiati con sostanze incapaci di appagarci davvero. L’insaziabile fame che ci divora nasce dalla scarsa qualità della nostra vita, vissuta solo in superficie e senza piacere. Abbiamo perso la capacità di nutrirci di qualcosa di profondo e sostanzioso. Qualcosa che si trova dentro di noi, ma che non riusciamo più a vedere perché … ci siamo persi di vista. Come ha sottolineato JUNG: siamo talmente occupati a fare e conquistare che abbiamo perso il contatto con la nostra vita interiore, con quella vita che dà significato ai simboli e, viceversa, con i simboli che danno significato alla vita. In nessuna altra epoca si era mai vista una separazione così netta tra realtà e realtà interna.
E’ questa la causa principale dell’epidemia di obesità: non abbiamo più un modello interno, non possediamo più le nostre immagini, la nostra unicità. Siamo uguali agli altri, sempre in superficie, sperduti nella nebbia dell’anima … Ingrassiamo perché siamo come tutti gli altri, come se vivessimo sul palcoscenico del Grande Fratello, dove tutti dicono e fanno qualsiasi cosa di fronte a tutti. Se non ci sono più segreti, non c’è più magia. Fondamentalmente, ingrassiamo perché abbiamo perso la magia …


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